Autore: Giuliana Musso
ISBN: 9791259550019
16,5 x 23 cm; 80 pagine
Anno: 2021
Collana: Teatro
Direttore di Collana: Federica Mazzocchi
Progetto Grafico: Solchi graphic design
La fabbrica dei preti (2012) di Giuliana Musso è il primo testo di una trilogia dedicata al Teatro d’Indagine, seguito da Mio eroe (2016) e da Dentro (2020), entrambi pubblicati in questa collana.
«I seminari degli anni ’50 e ’60 hanno formato una generazione di preti che sono stati ordinati negli anni in cui si chiudeva il Concilio Vaticano II e si apriva l’era delle speranze post-conciliari. Usciti dal seminario in pieno ’68, già instabili sulla soglia tra due epoche, hanno dovuto scoprire da soli che l’obbedienza senza libertà non rende omaggio a nessuno e che, proprio loro, istruiti a una vita di solitudine, avrebbero dovuto diventare i “passeur”, gli accompagnatori esperti, delle esistenze degli altri. I personaggi de La fabbrica dei preti fanno il bilancio di una vita e raccontano, ricordano, confessano, mettono in un nuovo ordine emozioni e corpo, celibato e donne, fede e politica, sacro e umano. Fanno i conti con un’educazione al sacrificio e alla disciplina, paradigma della nostra stessa educazione cattolica, che creava sensi di colpa più grandi della colpa stessa, e li fanno anche per noi».
Giuliana Musso (Vicenza, 1970) è fra le autrici e attrici più rappresentative della scena teatrale contemporanea. Rimettere al centro il sentire dei corpi, l’esperienza dei singoli individui, e collegarli al flusso della Storia maggiore è il lavoro del suo Teatro d’Indagine: una dialettica intensa tra le testimonianze del ‘vivente’ e il piano storico, culturale, ideologico inscritto in quelle testimonianze.
Le sue scritture si nutrono del rapporto empatico e radicale dell’artista con il pubblico, dando vita a una lingua popolare e poetica, che rifiuta posizioni moralistiche a vantaggio di più complessi interrogativi etici. Effetto di queste drammaturgie è una vibrazione comunitaria che riattiva i nessi tra sé e gli altri, libera dal giudizio e promuove la comprensione. Fra i suoi testi anche Nati in casa (2001), Sexmachine (2005) e Tanti saluti (2008), una trilogia sui “fondamentali” della vita (nascita, sesso, morte). L’origine del patriarcato è il tema di La città ha fondamenta sopra un misfatto (2010), mentre l’adattamento alla violenza è il tema di La scimmia (2019).
Pluripremiato, il suo teatro è stato tradotto in varie lingue.
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